LaTeX e gestione dello spaziotempo

Cos'è LaTeX?

LaTeX è, in sintesi, un sistema di preparazione dei documenti basato su un linguaggio di marcatura.
Si ritiene opportuno, in questa sede, demandare ogni ulteriore approfondimento alle pagine ufficiali del sistema, ovvero alla pagina del GuIT (in italiano) e del LaTeX Project (in inglese).

Perchè LaTeX?

LaTeX è uno strumento di straordinaria potenza.
Non è possibile comprenderne i vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali di videoscrittura se non provandolo.
Provare LaTeX significa comprendere la differenza tra il pensiero e la forma del pensiero.
Da tempo meditavo di dare un mio piccolissimo a contributo a definire con un semplice concetto la differenza di base tra scrivere in modo tradizionale e scrivere in LaTeX.
Ci sarebbero infinite motivazioni per dimostrare tale assioma
Volevo, tuttavia, trovare una motivazione semplice, immediata, coinvolgente.

Il tempo

Il tempo è l'elemento fondamentale per tutti: risparmiare tempo, il tempo è denaro, chi ha tempo non aspetti tempo, e così via...
Nella cultura occidentale l'idea di non perdere tempo è sinonimo di efficienza, dinamica, produttività e quant'altro.
Quindi basterebbe dimostrare l'efficienza temporale di una risorsa per ottenere la prova della superiorità rispetto alle altre.

Lo spazio

Riduzione dei tempi viene ottenuta, in LaTeX, mediante una rielaborazione dello spazio che fornisce un risultato diverso da quello di partenza.
In particolare vengono applicate le due seguenti semplici regole:
  1. Lo spazio tra due parole inserito nel testo sorgente è del tutto irrilevante: il sistema ricalcola lo spazio ottimale a prescindere dalla distanza originale delle parole
  2. Il ritorno a capo singolo è neutralizzato: le parole a capo vengono reimpaginate e inserite in prosieguo formando righe continue.
Per avere un ritorno a capo effettivo occorre inserire almeno un doppio ritorno a capo nel testo sorgente.
Il comportamento sopra descritto è tipico dei sorgenti dei linguaggi di programmazione.
Questo conferma la natura molto più codicistica di LaTeX rispetto ai word processor tradizionali.

Due scenari reali

Confrontiamo, pertanto, due semplicissime situazioni reali che tutti coloro che scrivono per lavoro o creatività si trovano quotidianamente ad affrontare.
Da una parte un testo scritto o copiato da altre fonti o, addirittura, ottenuto da scansione con riconoscimento ottico (magari con la risorsa descritta in questo mio articolo) che deve essere formattato e rifinito a mano in ogni sua componente, prima di essere presentato.
Dall'altra parte il medesimo testo in cui tutto il lavoro di formattazione viene gestito in tempi rapidissimi da un algoritmo automatico di impaginazione.
Per l'occasione mi avvalgo di un articolo apparso su uno quotidiano di diffusione nazionale.

Il testo originale

Il testo originale è ripartito su tre colonne separate da spazi.

Fig. 1: testo originale su 3 colonne

Il software di OCR riconosce il flusso di testo ripartito su tre colonne e fornisce una propria soluzione.
Tutto il resto viene gestito dal programma di word processing al quale viene passata l'informazione.
La risposta immediata fornisce una interessante risposta al quesito di partenza: qual è la soluzione più efficiente?

Il word processor tradizionale

La risposta fornita da una word processor tradizionale (nella fattispecie Word) presenta una stretta colonna sulla sinistra con ritorni a capo forzati a fine di ogni riga e un enorme spazio vuoto nella restante parte del foglio.
Trattasi di una soluzione molto lontana da una forma finale che impone un consistente intervento manuale di riformattazione, sistemazione, rielaborazione del testo per renderlo presentabile.

Fig. 2: testo ottenuto in un word processor

La risposta fornita da LaTeX, invece, è totalmente diversa: il sisteme neutralizza automaticamente gli spazi eccedenti e i ritorni a capo semplici e ricalcola lo spazio complessivo ottimizzandolo secondo proprie regole di impaginazione del tutto indipendenti rispetto al testo originale.
Il risultato è molto più vicino ad una forma piacevole ed elegante rispetto alla precedente soluzione.

Fig. 3: testo ottenuto in LaTeX

Occorre, tuttavia, evidenziare che in LaTeX l'unica operazione extra è stata quella di inserire, con unico comando globale, la barra obliqua prima del carattere % che è considerato di sistema. Per il resto il risultato, in entrambi i casi sopra menzionati, è quello grezzo ottenuto dall'inserimento del testo riconosciuto dal software di OCR.
Ovviamente in entrambe le soluzioni occorre rifinire il testo passando in rassegna le parole, ma questo è un risultato comune e non introduce alcuna variazione relativa.

Qual è la sintesi?

La sintesi è molto semplice: nel word processor tradizionale il lavoro da effettuare è fortemente condizionato da esigenze di formattazione che hanno un forte impatto nel tempo complessivo di lavorazione.
In LaTeX, viceversa, i problemi di formattazione sono di fatto gestiti totalmente dal sistema stesso e l'autore può concentrarsi sul contenuto del testo.
Quindi: LA GESTIONE DELLO SPAZIO DETERMINA LA RIDUZIONE DEL TEMPO.
Ecco dimostrata la tesi di partenza: la maggiore efficienza di LaTeX rispetto ai word processor tradizionali deriva dalla combinazione spazio-tempo.
Moltiplicando il risparmio di tempo per n lavori si ha un risparmio proporzionale alla massa del lavoro complessivo.
Metaforicamente parlando, quindi, il risultato viene ottenuto grazie ad una sorta di equazione spazio-temporale gestita da algoritmi di impaginazione.
Questo post è pubblicato anche su MEDIUM

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